Terence Hill conquistato dall'ospitalità calabrese

Pubblicata in data 16/5/2005

REGGIO CALABRIA - L'area dell'ex Liquichimica di Saline Ioniche, abilmente trasformata in deserto, è stata l'ultima location dove sono state girate le scene del film "L'uomo che sognava con le aquile". Il soggetto di Salvatore Marino, Umberto Marino ed Elisabetta Zincone è tratto da un'idea di Alessandro Jacchia, i quali riprendono una storia realmente avvenuta nel nord Europa. Il film ricostruisce una delicata storia d'amore e d'amicizia, in cui un uomo riscopre il senso della vita nel difendere la tradizione di un antico formaggio che la sua famiglia produce da 400 anni. Il protagonista della storia si batte per non cedere a quella modernità che calpesta l'individuo, dimenticando il lavoro e la cultura delle generazioni passate. Una lotta di chi non accetta una globalizzazione che omologa e sradica ogni piccolo centro dallo spirito antico e profondo della propria cultura. Le scene del film sono state interamente girate nel Reggino: non solo nella città dello Stretto, ma anche nella Locride, soprattutto a Gerace, in Aspromonte ed in alcuni suoi centri. L'attore protagonista del film è Terence Hill (il quale interpreta la parte di Rocco Ventura); completano il cast Michelle Bonev, Mattia Citinelli, Andrea Tidona, Alberto Molinari, Stefania Bogo, Pierluigi Misasi e Antonio Faa). Il film in due episodi realizzato per Rai Uno è prodotto da Alessandro Jacchia e Maurizio Momi, per la regia di Vittorio Sindoni. Dopo l'ultimo ciak a Saline Ioniche, Terence Hill ha raggiunto Reggio per una visita al Comune. A ricevere il noto attore nel salone dei lampadari è stato l'assessore Tilde Minasi. Si è trattato di un incontro cordiale, al termine del quale l'artista ha risposto ad alcune nostre domande. In questo film c'è la caparbietà della gente di Calabria che lotta per la difesa delle tradizioni quasi contrapponendosi alla globalizzazione. Una storia in cui alla fine il bene prevale sul male... «Le tradizioni prevalgono sulla modernizzazione. Non è una storia contro la modernizzazione, ma contro l'esagerazione che porta alcune volte a distruggere un patrimonio importante». Una storia ed un film che si ispirano da una vicenda realmente avvenuta. «Sì, si ispira ad un articolo di giornale che riporta una storia avvenuta nel nord Europa». L' uomo che sognava con le aquile" è forse una sorta di prosecuzione del noto personaggio televisivo della fiction "Don Matteo"? «Non ha niente a che vedere con "Don Matteo". E' una cosa totalmente diversa ed anche per questo mi piace molto. Intanto si svolge in Calabria e non a Gubbio». Nella vita c'è sempre una prima volta e quella di Terence Hill è la prima volta che viene in Calabria, che forse conosceva attraverso gli stereotipi che l'hanno caratterizzata... «Non sono mai stato qui: questa è la prima volta. Della Calabria mi rimarrà un ricordo molto forte. Avrò nostalgia dei posti in cui sono stato, della gente che ho incontrato». L'ospitalità della gente calabrese, così come diceva il regista, non è stata una sorpresa... «Per Sindoni che è siciliano certamente no, ma per me sicuramente sì. Non conoscevo la gente e l'affetto dei calabresi» Lei è un attore di grande esperienza e di grande fama, che ha lavorato in diverse realtà geografiche Cosa rimarrà in lei da questa trasferta nel Mezzogiorno? «Rimarrà la gioia di vivere e mi permetta una battuta: mi rimarrà un piatto eccezionale che mi è stato fatto a Gambarie dalla mamma della famiglia Perrone che è la pasta e fagioli: fagioli del luogo, grandi, e pasta biologica di una industria che sta nascendo. Ho chiesto di assaggiare questa famosa pasta coni fagioli, che loro chiamano minestrone. Eccezionale». (Il Domani)

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